Come coltivare i funghi cardoncelli: ecco il trucco

I funghi sono una presenza costante nella cucina di questo periodo dell’anno. Come ben saprai, ne esistono diverse varietà, ciascuna con le sue caratteristiche specifiche. Tra le più interessanti, figura senza dubbio il cardoncello. Coltivarlo personalmente può rappresentare un grande motivo di gratificazione per chi ama il giardinaggio in tutte le sue forme e portare in tavola piatti gustosi. Nel caso di quelli caratterizzati dalla presenza del fungo cardoncello, è nota anche la peculiarità dell’efficacia afrodisiaca.

Se vuoi iniziare a coltivare funghi cardoncelli e vuoi conoscere come muoverti, sei nella guida giusta. Continua a leggere per scoprire come coltivare un fungo davvero particolare, ideale, quando cotto, per svariate preparazioni, che lo vedono aggiunto a primi piatti come pasta al sugo, ma anche consumato da solo in versione gratinata o in padella. Hai già le papille gustative che cantano? Più che normale! Prima dell’appagamento del palato, però, arriva il momento di concentrarsi sulla coltivazione dell’ingrediente principale. Scopri come nelle prossime righe!

Funghi cardoncelli coltivati in casa: la basi giuste da cui partire

Fungo originario del bacino del Mediterraneo che cresce in maniera spontanea in diverse zone d’Italia, per esempio in Puglia e in Calabria, il cardoncello è noto per avere un cappello particolarmente carnoso e, quasi sempre, di colore tendente al biancastro (può capitare di vedere cardoncelli con il cappello bruno). Per coltivarlo, è necessario avere a disposizione le cosiddette balle, acquistabili online anche a meno di 20 euro. Una volta che si ha questo kit in mano, è importante sapere dove posizionarlo. Si può, se si vuole optare per il metodo più semplice, collocarlo in un terriccio specifico e in una zona non troppo ventilata.

Essenziale, inoltre, è che la luce del sole non sia troppo diretta. Parametri da controllare sono anche quelli relativi alla temperatura e all’umidità. Per la prima, il range ideale è tra i 15 e i 17°C. Per la seconda, invece, un tasso pari all’85% va più che bene. Come agire sulla balla? A partire dal nylon, taglia per un paio di cm. Archiviato questo step, non resta che ricordarsi di nebulizzare dell’acqua un paio di volte al giorno. Importante, infatti, è che la balla sia sempre umida. Mai, quando la si tocca, la si dovrebbe sentire bagnata.

Coltivare funghi cardoncelli: gli altri step fondamentali

Esiste anche un altro metodo per coltivare i funghi cardoncelli. Richiede qualche accorgimento in più del primo – non si può dire che sia più difficile – ma permette di apprezzare, nel tempo, ottimi risultati. Ecco, passo dopo passo, cosa devi fare per gestirlo. Ricorda che, come nel caso descritto nel paragrafo precedente, si parte sempre dalla balla (un’altra alternativa è la coltivazione in serre a forma di tunnel ma, sarai d’accordo, non si tratta di un’opzione vantaggiosa e pratica).

  • Prendi la balla ed elimina il nylon in corrispondenza dei lati più larghi, procedendo sia sopra, sia sotto.
  • Prendi del terriccio di campo e mettilo in un contenitore a forma di cassa, andando avanti fino a quando non raggiungi un’altezza di 4 – 5 cm.
  • Interra totalmente la balla, avendo cura che non siano presenti ristagni idrici, potenzialmente fatali per i tuoi funghi cardoncelli.

Attendi, prima di cominciare a nebulizzare, che il terriccio con la balla sia sia totalmente asciugato. Per velocizzare il processo, arieggia bene il locale che stai dedicando alla coltivazione. In tutti i casi, devi prendere in considerazione il fatto che, prima di arrivare al risultato, può essere necessario un tempo fortemente variabile. Le caratteristiche della balla hanno un forte impatto. Alcune, essendo state seminate da tempo, permettono di vedere risultato abbastanza rapidamente. Altrettanto importanti sono la temperatura ambientale e il livello di umidità che lo contraddistingue.

A questo punto, non resta che interrogarsi sul momento ideale per raccogliere i funghi cardoncelli. In tal caso, sono sostanzialmente due i criteri a cui porre attenzione: bordo sottile e fungo che, rispetto all’inizio del trattamento della balla, ha un colore decisamente più chiaro. Per assicurarsi di mantenere il foro sufficientemente pulito, in fase di raccolta è essenziale torcere il singolo fungo ed evitare, per quanto possibile, di tagliarlo.

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